Le Chiese di Sant’Anna e San Bernardino (Chiesa di San Francesco d’Assisi) sono ben visibili (seppur solo le facciate posteriori) dal bellissimo Parco Bernardino: specialmente durante il periodo estivo è suggestivo e consigliato passeggiare tra gli alberi in verde di fianco al fiume Vilnia, piccolo affluente del fiume Neris, o addirittura stazionare per una partita a scacchi nei numerosi tavoli scacchiera posizionati lungo la riva. Poco fuori dal parco è possibile inoltre salire delle scalette in pieno stile scout per giungere sopra il colle delle Tre Croci, chiamato così in quanto vi è presente il Monumento delle Tre Croci: ben visibile se si volge la testa al cielo dall’entrata del parco alla vostra sinistra. La vista sul centro storico di Vilnius sarà spettacolare.
Ma tornando alle nostre Chiese: la chiesa di Sant’Anna spicca tra le attrazioni religiose soprattutto per quanto riguarda lo stile; interamente costruita da trentatré tipi di mattoni di varia tonalità di rosso, ha uno stile tardo gotico e mostra una variante gotica tipica dei paesi baltici rispetto allo stile gotico tedesco. È dedicata alla prima moglie del Re Vytautas, Anna, Granduchessa di Lituania, ed è stata costruita nel 1500.
La primissima costruzione di questa Chiesa però non è stata nel 1500 ma ben un secolo prima, presumibilmente nei primi anni del 1400, voluta dalla stessa Granduchessa. Costruita in legno fu poi distrutta e dunque ricostruita alla fine del ‘400 per volere del Re di Polonia, ovviamente questa ricostruzione in mattoni è completamente diversa dalla chiesetta in legno che c’era precedentemente. In seguito, fu ricostruita e restaurata più volte ma la facciata esterna rimase quasi del tutto quella originale. Inizialmente destinata all’uso di cattolici tedeschi, fu sfruttata anche da un importante scrittore lituano protestante per le sue prediche, Abraomas Kulvietis, fondatore del collegio di Vilnius. Tuttora la chiesa segue il rito cattolico romano.
Nel suo insieme, all’interno, si mostra essere una chiesa piuttosto minuta, con un’ampia entrata esterna tipica delle chiese che fa da contrasto alle due porticine di legno interne che ci portano dentro la chiesa. Una volta entrati si mostra in un’accogliente veste dolce e pacificatrice, e uno stile piuttosto moderno o modernizzato; composta da un’unica navata, con una luce soffusa che entra dalle quattro vetrate colorate che si trovano lungo i due lati della struttura. Di fronte, come unica via di fuga del nostro sguardo, possiamo vedere l’altare e un quadro ben illuminato dove sono raffigurate la Beata Vergine Maria con il Bambin Gesù e Sant’Anna. Ricordiamo qualche nozione dalla tradizione cristiana: nel dipinto sono rappresentate ben tre generazioni poiché Sant’Anna secondo tradizione è stata la madre di Maria Vergine e dunque, il Bambin Gesù, suo nipote.
La Chiesa, come tutto il centro storico in cui è immersa e da cui si può facilmente giungere a piedi, è inserita dal 1994 nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco e una leggenda narra che Napoleone Bonaparte durante la sua campagna in Russia del 1812 ne rimase così affascinato che espresse il desiderio di portare l’intera chiesa con sé “palmo della sua mano” a Parigi. Questa volontà e devozione verso la bellezza architettonica dell’edificio tuttavia non impedì al suo esercito di danneggiarne gli interni, e la chiesa di essere usata prima come deposito armi e poi come prigione per i nemici.
La Chiesa Bernardino (o di San Francesco d’Assisi e San Bernardo) è una chiesa di rito cattolico romano dedicata ai santi Francesco d’Assisi e Bernardino da Siena. Situata proprio poco dietro alla chiesa di Sant’Anna, stilisticamente simile ma essenzialmente diversa per forma e struttura; si parla sempre di stile prettamente gotico ma possiamo notare delle differenze dovute alle influenze rinascimentali e barocche che questa chiesa ha subito durante il ‘500 e il ‘600.
Consacrata nel 1516, anch’essa, come la chiesa di Sant’Anna, fu prima costruita in legno nel XV secolo e, in seguito, in mattone. Nello stesso periodo fu edificato il Monastero Bernardino proprio accanto alla Chiesa.
I Bernardini giunsero a Vilnius verso la metà del 1400 sotto il Gran Duca di Lituania e Re di Polonia, Casimiro IV Jagellone, come missionari, e fu loro affidato un appezzamento di terra vicino alle sponde del fiume Vilnia. La costruzione della chiesa e del monastero iniziò nel 1469, inizialmente in legno, come detto, e in seguito a un incendio del 1475 la ricostruzione e i seguenti restauri furono eseguiti in mattone. Si pensa che a partire già dal XVI secolo (1500) l’intero complesso abbia fatto parte della cinta muraria difensiva della città. Dopo la ricostruzione del XVII secolo (1600) la chiesa assunse tratti tipicamente rinascimentali e barocchi, come ad esempio il frontone rinascimentale e il pulpito. Tuttavia, tipicamente gotico rimane il presbiterio, che è anche la parte più antica della chiesa, arrivata fino a noi dal 1500. All’interno troviamo anche la più antica scultura di un crocifisso in Lituania, crocifisso risalente al 1400. Diversamente da Sant’Anna la chiesa conta tre navate e una capienza piuttosto elevata: si dice infatti che i monaci bernardini tendevano a predicare sermoni molto seguiti dalle folle e perciò sarebbe servito un posto abbastanza grande per poter accoglierle. Durante il periodo sovietico fu chiusa e convertita in magazzino per un breve periodo. In ultimo è bene ricordare che il monastero di fianco contiene una ricca biblioteca accumulata nei periodi in cui svolgeva la funzione di seminario e noviziato. Dal 1919 la struttura è affidata all’Accademia d’Arte di Vilnius.
Articolo di Simone Serri