“Dipingi un’immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù, confido in Te! Desidero che questa immagine venga venerata prima nella vostra coppella, e poi nel mondo intero” (Diario)
Con queste parole nostro Signore Gesù Cristo, il 22 febbraio 1931, comunicò a S. Faustina Kowalska come dovette essere dipinta la Sua immagine di Misericordia che – secondo i racconti della Santa – l’importanza del dipinto non sta nella bellezza dei colori ma nella grandezza delle Grazie del Signore per le anime che la possono venerare.
Con queste parole nostro Signore Gesù Cristo, il 22 febbraio 1931, comunicò a S. Faustina Kowalska come dovesse essere dipinta la Sua immagine di Misericordia che – secondo i racconti della Santa –
l’importanza del dipinto non sta nella bellezza dei colori ma nella grandezza delle Grazie del Signore per le anime che la possono venerare.
La tela fu realizzata dal pittore Eugenio Kazimirowski su richiesta del Padre Spirituale di Suor Faustina, don Michele Sopocko. L’artista iniziò il 2 gennaio 1931 in una piccola dimora vicino alla chiesa del Santo Cuore di Gesù a Vilnius e impiegò circa 6 mesi per la realizzazione del dipinto.
Durante i lavori il pittore seguì con molto attenzione le indicazioni di S. Faustina, la quale fu particolarmente esigente al fine di ottenere un’immagine fedele alla visione ricevuta.
La prima esposizione in pubblico della tela del Salvatore Misericordioso avvenne il 26-28 aprile del 1935 vicino alla cappella dell’icona della Madre di Dio Misericordioso nella Porta dell’Aurora a Vilnius (in quei giorni si celebrava la seconda domenica di Pasqua come se fosse volontà del Signore di mostrare al mondo la propria immagine in un periodo tanto solenne).
Si narra altresì che alcuni fedeli affermarono: “La Vergine Maria ha ritrovato suo Figlio ed il Figlio la Madre”, in effetti l’icona della Madonna tanto venerata è ritratta senza Gesù Bambino.
Per il culto della Divina Misericordia il dipinto di Nostra Signora della Porta dell’Aurora di Vilnius ricopre un ruolo fondamentale, per il fatto che viene considerata dagli ortodossi e dai cattolici come la Madonna della Misericordia (cioè quella che ha dato la vita alla Misericordia) e la Madonna di Misericordia (cioè quella che è misericordiosa verso gli altri).
Ad oggi sono molti i miracoli attribuiti a quest’immagine della Vergine Maria.
Santa Faustina durante le sue visioni ricevette anche il compito di dar luce a una nuova congregazione religiosa che fu fondata nel 1947 da don Michele Sopocko dopo la morte della Santa. Le sorelle della comunità cominciano ogni loro azione ripetendo più volte: “Gesù, confido in Te”.
Una delle 33 case religiose della congregazione si trova accanto alla Chiesa del Santo Cuore di Vilnius.
Nel 1937 il dipinto di Gesù misericordioso venne esposto nella chiesa di San Michele a Vilnius, dove don Sopocko era il parroco. Dopo alcuni anni, ottenute diverse opinioni positive da parte di alcuni esperti della Santa Sede, il quadro venne definito come patrimonio prezioso dell’arte religiosa.
Dopo la chiusura della chiesa di San Michele con l’arrivo dei comunisti, il quadro venne acquistato nel 1948 – si presume per una bottiglia di vodka – da due devoti della Divina Misericordia, una lituana e una polacca. Le donne lo nascosero per diverso tempo in una soffitta e solo nel 1956 don Jozef Grasewicz, amico di don Sopocko decise di trasferirlo dalla chiesa di Santo Spirito di Vilnius, dove nel frattempo era stato nascosto, a Nowa Ruda.
Il quadro rimase in Polonia (in quel periodo territorio Bielorusso) per circa 30 anni per poi finire abbandonato in una chiesetta di legno per quasi tutto il periodo sovietico.
Le molteplici richieste e i tentativi di don Michele Sopocko di riportare il dipinto in Lituania rimasero incompiuti fino alla sua morte, infatti nel 1986, la tela ritornò dopo diversi restauri a Vilnius nella chiesa di Santo Spirito fino al settembre del 2005.
Oggi il quadro si trova nel Santuario della Divina Misericordiosa a Vilnius dove quotidianamente è venerato da molti pellegrini provenienti da tutto il mondo.