Ancora oggi mi piace pensare che entrando nella chiesa di San Casimiro si possa ascoltare il canto religioso soave e corale che sentii la prima volta che varcai quel portone. Non mi accorsi subito da dove quelle voci provenissero, tanto che pensai fossero delle registrazioni da quanto erano perfette; camminando all’interno della chiesa però mi accorsi di due donne che non erano intente semplicemente a pregare ma con attenzione e precisione davano vita a un movimento musicale: erano loro le coriste. La tradizione popolare ci tramanda un singolare concetto, spesso attribuito erroneamente a Sant’Agostino, che dice: cantare bene è pregare due volte, e sono convinto che quelle due donne sconosciute abbiamo fatto la grazia di Dio con il loro buon canto.
Storia della Chiesa di San Casimiro
La chiesa fu fondata dai Padri dell’Ordine dei Gesuiti dal 1604, anno d’inizio della costruzione, al 1935, anno in cui fu consacrata. Andò incontro a diverse ricostruzioni: la prima, ma non unica, in seguito a un incendio nel 1655 causato dall‘avvento dell’esercito Russo a Vilnius.
L’edificio originale e le seguenti ricostruzioni rimasero fedeli al modello Barocco della Chiesa del Gesù a Roma (Il Gesù), chiesa Madre dei Padri Gesuiti, sebbene ci siano due piccole torrette ai lati della facciata frontale non presenti nella chiesa di Roma: è la prima e più antica chiesa barocca lituana.
Dal 1751 al 1753 importanti lavori furono realizzati all’interno della Chiesa, tra questi l’affresco sulla vita di San Casimiro, dipinto dall’artista ceco Joseph Obst; mentre gli interni furono decorati dallo scultore prussiano Hans Kierner. Dal 1773 la chiesa passo in mano agli Agostiniani a causa della soppressione dell’ordine dei Gesuiti.
Nel 1813 la Chiesa fu convertita a granaio dall’esercito francese e nel 1839 riconvertita a Chiesa Ortodossa dall’esercito russo. Nel 1915 l’esercito tedesco la trasformò in una casa luterana di culto per il proprio esercito.
Nel 1919 la chiesa tornò nelle mani dei Gesuiti.
Lo stile
Stilisticamente, come accennato, è una Chiesa tipicamente barocca, lo notiamo dall’intenzione di meravigliare con sfarzo e mastodontica architettura, e richiamo, ovviamente, al classicismo: unico vero punto di riferimento per la storia dell’arte e dell’architettura di questo periodo.
L’interno della nostra Chiesa si mostra a croce latina a tre navate, con la navata centrale molto più ampia delle laterali: le tre navate si incontrano sotto un’enorme cupola dove è situato l’altare.
La maestosità del presbiterio e dell’abside con i dipinti del Cristo Risorto e del Santo Patrono non lasciano parole di descrizione. In epoca piuttosto recente, nel 1991, fu scoperta sotto l’altare principale una cripta datata al 1600
Dove si trova la Chiesa di San Casimiro
È situata in Didžioji gatve, nell’Old Town patrimonio dell’Unesco, di fronte alla piazza Vilniaus Rotušės aikštė (Town Hall Square), dove è presente il vecchio municipio storico datato al 1400 con una ricostruzione neoclassica dell’800, principale centro di aggregazione culturale, eventi e congressi della città; e anticipa e introduce, la ormai conosciutissima Ausros Varte, la via che ci conduce alla Porta dell’Aurora.
San Casimiro il patrono della Lituania
San Casimiro è il patrono della Lituania e uno dei più importanti santi polacchi, nonché stesso patrono della Polonia; nonostante la Lituania fosse cattolica da più di cento anni, al 1500 non aveva un santo di origine lituana. Casimiro nacque a Cracovia ma faceva parte della dinastia Lituana dei Jagelloni, che aveva governato Lituania e Polonia approssimativamente fino al 1500.
Un giovane di prospettiva e fervente religioso, terzogenito di Casimiro IV, Re di Polonia, morì a soli 25 anni, celibe, perché non volle sposarsi nel matrimonio organizzato per lui dal padre, in Lituania, dopo un viaggio volto a raggiungere il padre che governava nel territorio. Morì a causa di una tubercolosi che lo colpì a causa del suo fisico debole per colpa probabilmente di continui digiuni a cui si sottoponeva rivolti alla sua fede religiosa.
Fu beatificato e poi canonizzato da Papa Leone X, anche se non ci sono fonti attendibili a riguardo; si pensa piuttosto ci fosse la necessità in terra Lituana di dare una figura d’esempio come modello al popolo e specialmente ai giovani. Infatti, solo nel 1602 il culto del santo fu ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa di Roma e in quell’occasione fu aperta la tomba del giovane granduca, situata nell’antica e prima cattedrale di Vilnius e sancita la sua santità. Divenne patrono di Lituania una trentina di anni più tardi dopo la costruzione della chiesa che porta il suo nome, e nel 1948 anche patrono dei giovani lituani. Tuttora le reliquie del Santo Patrono si possono trovare nella cappellina a lui dedicata all’interno della Cattedrale di Vilnius.
Articolo di Simone Serri